Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Crotone, il Riesame conferma l’ipotesi della Dda: la Fiera mariana in mano al clan Megna

La pronuncia dei giudici del Tdl sull’inchiesta Glicine-Acheronte. Ribadita la custodia in carcere per Del Poggetto che gestì l’affare

La cosca Megna di Papanice era riuscita a mettere le mani pure sulla fiera mariana. In che modo? Facendo sì che il Comune di Crotone, nel 2019, affidasse l'organizzazione della manifestazione mercatale alla società "La Rosa Fiere" che annoverava tra le sue fila alcuni presunti esponenti del clan dei "papaniciari". Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha ribadito l'impianto accusatorio ipotizzato dalla Direzione distrettuale antimafia con l'inchiesta "Glicine-Acheronte". L'operazione, scattata il 27 giugno scorso con 43 misure cautelari eseguite dai carabinieri, che secondo la Dda avrebbe smantellato da un lato il clan Megna e poi disarticolato l'ipotizzato comitato d'affari che avrebbe influenzato le istituzioni pubbliche per fini elettorali.
Le «intercettazioni», scrivono i giudici del Riesame nell'ordinanza con la quale hanno confermato la misura cautelare carceraria disposta dal gip di Catanzaro per Maurizio Del Poggetto (accusato di fare parte della cosca Megna), ha svelato «l'esistenza di condotte fraudolente e collusive finalizzate ad alterare la procedura di scelta del contraente» al quale assegnare l'allestimento della fiera che si tiene a maggio di ogni anno per celebrare la Madonna di Capocolonna». A riprova di questo scenario, il Tdl mette in fila una serie di circostanze. Il 30 aprile 2019 - è scritto nel provvedimento cautelare - il Municipio decise di esternalizzare il servizio invitando quattro aziende a presentare le offerte. Ma solo "La Rosa Fiere" avanzò una proposta economica (vincente) pari a 131.108 euro. Dopodiché, il 14 aprile gli inquirenti capirono che Maurizio Del Poggetto e Giuseppe Pucci, venendo a sapere anzitempo della volontà dell'ente di affidarsi ad un privato per la fiera mariana, avevano manifestato «la necessità» di far assegnare l'organizzazione del mercato ad un'azienda «da loro raccomandata».

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

Caricamento commenti

Commenta la notizia