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Squillace, il killer dei coniugi incastrato da un cappellino di lana

I retroscena del duplice delitto Bruno-Raimondi avvenuto nel 2013

Il duplice omicidio di Giuseppe Bruno e della moglie Caterina Raimondi, avvenuto a Squillace il 18 febbraio 2013, sarebbe finito nell’elenco dei “cold case” calabresi, se le dichiarazioni convergenti dei collaboratori di giustizia non avessero fornito agli inquirenti nuovi elementi, utili a riaprire l’indagine, che era stata archiviata. Sarebbe stato Francesco Gualtieri, 43 anni, di Borgia, a uccidere la coppia davanti la loro casa a Squillace, in una fredda sera di febbraio.
Gualtieri, che sta scontando in carcere la condanna per associazione a delinquere di stampo mafioso, in quanto appartenente al clan Catarisano, è stato destinatario di un’ordinanza di misura cautelare, notificata dai carabinieri del Nucleo operativo del Comando provinciale, con l’accusa di aver ucciso i due coniugi, utilizzando il fucile d’assalto, ritrovato sulla scena del delitto.

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