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Rinascita Scott, il procuratore Capomolla: "L’impianto accusatorio con l’associazione di tipo ‘ndranghetistico rimane confermato"

“L’impianto accusatorio con riferimento alla struttura, all’associazione di tipo ‘ndranghetistico rimane confermato”. E’ quanto afferma il Procuratore facente funzioni della procura di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, a margine della sentenza di primo grado del maxi processo Rinascita Scott avvenuta stamattina nell’aula bunker di Lamezia Terme. “Ora è necessario verificare tutte le altre decisioni e posizioni. La struttura dell’organizzazione criminale è confermata dalle numerosissime condanne per il delitto di cui all’art. 416 bis e questo credo che sia la conferma più evidente della struttura che è stata data dalla procura di Catanzaro”. Sulla mancata presenza di Gratteri: “Oggi era un’attività processuale - ha evidenziato Capomolla - e sono i ruoli che vengono ricoperti in un dato momento sul piano delle istituzioni che determinano poi la partecipazione o meno del soggetto che ricopre quel ruolo ad un’attività processuale. Oggi era la conclusione con la lettura del dispositivo di un lavoro imbastito dalla Procura di Catanzaro davanti al tribunale di Vibo Valentia”. Tornando alla sentenza, Capomolla ha aggiunto: “La pervasività della criminalità organizzata nella provincia di Vibo era così diffusa, così allarmante ed inquietante che penso si possa far rilevare che non c’era nessun aspetto della vita del tessuto economico sociale della provincia che non fosse condizionato dalla capacità della forza intimidatoria di questa organizzazione criminale così pericolosa”. Sui politici assolti Capomolla ha concluso: “Il
dispositivo del tribunale di Vibo Valentia, dovendo ancora dare merito al collegio dell’impegno che è stato profuso, e’ complesso ed articolato; quindi dovrà essere necessariamente oggetto di un’analisi di approfondita da parte dell’ufficio di procura della Repubblica”.

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