I riflettori accesi negli ultimi anni dalla Dda sui clan del Vibonese non si sono certo spenti dopo “Rinascita Scott”. A distanza di sei mesi (luglio 2020) è infatti scattata “Imponimento” che ha come epicentro la cosca Anello di Filadelfia, un clan di ‘ndrangheta dalla vocazione fortemente imprenditoriale che dall’Angitolano estenderebbe i suoi interessi nel Lametino e nell’entroterra catanzarese. Il processo che ne è scaturito, in particolare il troncone del rito abbreviato, è arrivato nello scorso ottobre alla requisitoria in Corte d’Appello: la Procura generale di Catanzaro ha chiesto la condanna di 67 imputati tra i quali figura il boss Rocco Anello, per il quale sono stati invocati 20 anni di reclusione, nonché presunti affiliati ai clan di Filadelfia, Lamezia, Curinga, Vibo e Sant'Onofrio, ma anche dipendenti comunali, imprenditori, avvocati, esponenti delle forze dell’ordine e dipendenti della Regione Calabria. Nel rito ordinario tra gli imputati figurano l’ex assessore regionale Francescoantonio Stillitani e il fratello Emanuele, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa.
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