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Barca con i migranti esplosa in mare a Isola Capo Rizzuto, «Catanzaro Lido porto non idoneo»

Il procedimento a carico di 4 finanzieri accusati di omicidio plurimo colposo e naufragio

«Il porto di Catanzaro Lido non era un approdo sicuro». Lo ha ribadito più volte ieri il capitano Vincenzo Barbangelo, comandante della Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Crotone, accusato con altri tre finanzieri del mare di aver provocato lo scoppio dell’imbarcazione “Heaven”, avvenuto il 30 agosto 2020 al largo di Praialonga per un incendio divampato a bordo, che costò la vita a quattro dei 20 migranti trasportati: Omar Ali Osman, Abdirahman Nur Abdullahi e due non identificati.
Barbagallo, insieme ad Andrea Novelli, comandante dell'unità marittima “V817” che intervenne per mettere in salvo gli immigrati, e a Maurizio Giunta, che assunse il comando della “Heaven”, si sono sottoposti per diverse ore alle domande del pm Pasquale Festa nel corso dell'udienza preliminare in corso davanti alla gup del Tribunale di Crotone, Elvezia Cordasco. Devono rispondere, col finanziere semplice Giovanni Antonio Frisella, di naufragio e omicidio colposo aggravati per aver causato l'affondamento del natante durante il soccorso dei profughi.

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