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Caos al Pronto soccorso di Vibo, le falle della medicina del territorio

Ancora momenti di tensione giovedì allo Jazzolino: le lunghe attese mandano in tilt il sistema

L'ingresso del pronto soccorso dell'ospedale di Vibo Valentia

Quanto successo giovedì sera al Pronto soccorso dello Jazzolino riaccende i riflettori sul tema delle lunghe attese e della sicurezza che, come accaduto, vengono meno quando purtroppo si registrano momenti di tensione. E proprio giovedì sera un utente ha, infatti, dato in escandescenze nell’attesa che la figlia venisse visitata. Dopo ore di anticamera non ce l’ha fatta più ed è esploso, danneggiando una porta e rendendo necessario l’intervento dei carabinieri. Si tratta di problemi che ormai si ripetono da tempo e che mettono in luce le criticità del sistema, ma anche l’utilizzo non corretto del reparto di Emergenza-urgenza.
«I turni – spiegano alcuni sanitari – sono tutti coperti con la collaborazione del personale medico del Centro dialisi e della Medicina, ma purtroppo l’affluenza è tanta da intasare e congestionare il reparto». I nefrologi, guidata dalla dottoressa Ivania Fgliano, aggiungono al loro lavoro ordinario e alla reperibilità, la fatica della gestione del reparto di Emergenza-urgenza. Ma non si sottraggono agli sforzi neppure i colleghi del Pronto soccorso, guidati dall’instancabile primario Enzo Natale.

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