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Spaccio anche con WhatsApp a Isola Capo Rizzuto, in quattro scelgono l’abbreviato

L’inchiesta “Libertà bis” su una presunta rete di pusher

Quattro imputati hanno chiesto di essere giudicati col rito abbreviato, gli altri due di patteggiare la condanna. Hanno tutti optato per un rito alternativo le sei persone coinvolte nell’inchiesta “Libertà bis” coordinata dalla Procura di Crotone che ipotizza un presunto giro di spaccio di sostanze stupefacenti ad Isola Capo Rizzuto, con i presunti pusher che avrebbero venduto la droga anche utilizzando per informare i “clienti” gli emoticon di WhatsApp.
In precedenza, la giudice delle indagini preliminari, Elisa Marchetto, accogliendo l’istanza avanzata dal pubblico ministero, aveva disposto il giudizio immediato nei confronti degli accusati.
Hanno scelto il rito abbreviato (che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena): Agostino Migale (25 anni), Giuseppe Scuteri (26), Paolo Gualtieri (21), tutti di Isola Capo Rizzuto, e Fabio Passalacqua (21) di Crotone. Hanno chiesto invece di patteggiare la pena: Francesco Salerno (37) e Angela Grazia Marchio (47), entrambi di Isola.

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