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Catanzaro, gli interessi e il ruolo chiave di Pittelli nella società turistica fallita nel 2022

Il penalista ai domiciliari per bancarotta fraudolenta ne avrebbe avuto la gestione di fatto

Giancarlo Pittelli

Un deus ex machina molto “in machina”. Così la Procura e poi lo stesso gip che ha firmato l’ordinanza, Chiara Esposito, considerano l’avvocato ed ex senatore Giancarlo Pittelli nell’ambito dell’inchiesta per bancarotta fraudolenta che ha portato il penalista catanzarese agli arresti domiciliari. Amministratore di fatto delle società centrali nell’inchiesta pur non avendo ufficialmente tale ruolo. Al centro delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza le manovre societarie per la costruzione, mai avvenuta, di un complesso turistico a Copanello di Stalettì, per il quale nel 2004 era stato ottenuto un finanziamento pubblico con il Por di oltre 4 milioni di euro. Opera mai concretizzata, dunque, e fondi erogati (soltanto in parte, 880mila euro circa) mai restituiti alla Regione nonostante le richieste inviate dopo lo stop all’iniziativa arrivata nel 2009. Nel marzo 2022 è arrivata la dichiarazione di fallimento (su richiesta della Dda) della società che avrebbe dovuto occuparsi della costruzione e beneficiaria del finanziamento, la A.T. Alberghiera Turistica srl, società amministrata per quattro anni (fino al 2018) dalla moglie di Pittelli, Caterina Concolino, indagata assieme al commercialista Francesco Saverio Nitti, Salvatore Domenico Galati (ex componente dello staff parlamentare di Pittelli), Monica Albano (ex amministratore unico della società A.T. Alberghiera Turistica srl), Rita Tirinato (segretaria dello studio legale di Pittelli), Antonio Marchio (liquidatore della A.T.) e il notaio Sebastiano Panzarella.

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