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Sanità, la “rivoluzione” possibile pure a Vibo

Il commissario straordinario Antonio Battistini fa il punto sull’attività e le novità che «hanno già invertito la rotta»

Non è una battaglia, ma in campo sono tutti schierati. E al posto di “comando” c’è un generale al quale la sanità l’hanno affidata. Il commissario Antonio Battistini da via Alighieri non dà solo gli ordini, però. Perché si è messo in ascolto della sanità vibonese che da qualche parte nel tempo si è smarrita.
Una storia nota, un refrain che da lustri si ripete e che torna d’attualità nel momento in cui una commissione d’accesso agli atti è di nuovo al lavoro nella sede. Però non è tutto male quello che “piange” in provincia. E soprattutto cambiare si può. Metodologia, approccio e anche cultura. Parlano i dati, i numeri, i tempi. Quelli che, ieri mattina, il generale ha snocciolato insieme ai suoi collaboratori – il direttore amministrativo Elisabetta Tripodi, il direttore sanitario Luigi Mandia, il responsabile del Cup Nicola Nocera e Cristina La Grotteria del suo staff – perché se le «criticità» il commissario non le nasconde, allo stesso tempo non intende accettare più critiche gratuite e «strumentalizzazioni».

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