Tanto tuonò che piovve. Dopo non poche polemiche che hanno tenuto la questione sospesa per mesi, la proposta di piano di dimensionamento scolastico elaborata dal presidente della Provincia, Corrado L’Andolina, è stata approvata ieri mattina dal Consiglio provinciale ed ora passerà al vaglio della Regione.
In seno all’assise provinciale, il piano ha ricevuto i voti favorevoli dal presidente e dai consiglieri Marilena Briga, Daniele Galeano, Carmine Mangiardi e Roberto Scalfari; astenuti i consiglieri Domenico Tomaselli, Elisa Fatelli e Marco Miceli, mentre non hanno preso parte al voto Alessandro Lacquaniti e Giuseppe Leone. Tante le osservazioni avanzate: il consigliere Lacquaniti, ad esempio, si era pronunciato per il mantenimento dell’autonomia scolastica di Fabrizia, centro montano e svantaggiato; Miceli ha espresso considerazioni circa la penalizzazione del Vibonese nelle indicazioni recepite dalla Regione Calabria, che prevedono la soppressione tra Vibo e provincia, di ben 11 autonomie. E, al di fuori del consesso provinciale, i malumori non mancano. A Fabrizia, il cui polo didattico verrà accorpato a quello di Serra San Bruno, la popolazione continua a tuonare.
«Il territorio delle Serre - ha affermato il sindaco, Francesco Fazio - viene sempre più depauperato e non possiamo più accondiscendere a ciò. Nella predisposizione del piano non si è tenuto conto delle condizioni in cui versano Fabrizia e i Comuni di Nardodipace e Mongiana, i cui plessi facevano parte dell’Istituto Comprensivo di Fabrizia. Si tratta, infatti, di paesi di montagna e riconosciuti come “svantaggiati”, per i quali le indicazioni regionali prevedevano deroghe. Ebbene, queste deroghe non sono state applicate. La mia Amministrazione si riserva, perciò, di adire le vie legali contro questa proposta di piano».
Il malcontento si fa sentire anche a Mileto - il cui polo didattico sarà annesso a quello di San Costantino -.
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