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Crotone, inchiesta sui lavori per il “Marrelli”: a processo ex manager e consulenti

Il procedimento “Krimata” su un presunto “giro” di false fatture per frodare il fisco. Contestate presunte collusioni con una ditta in odore di ‘ndrangheta

Sono finite a processo le 36 persone coinvolte nell'inchiesta "Krimata" coordinata dalla Dda di Catanzaro e scaturita da un’inchiesta su un giro di presunte sovrafatturazioni finalizzate a frodare il fisco, nel corso dei lavori all’edificio del Marrelli Hospital (e non solo). Così ha deciso ieri il giudice per le udienze preliminari distrettuale, Giuseppe De Salvatore, che, accogliendo la richiesta del pm Pasquale Mandolfino, ha rinviato a giudizio gli imputati che hanno optato per il rito ordinario. Per loro il dibattimento inizierà il 26 marzo 2024 davanti al Tribunale di Crotone.
Con l'operazione scattata lo scorso 19 gennaio con sei misure cautelari eseguite dalla Guardia di finanza, la Procura antimafia si disse convinta di aver sgominato una presunta organizzazione criminale che, nata all’ombra della cosca Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto, dal 2013 al 2018 avrebbe portato diverse imprese cartiere del settore edile ad emettere fatture false per 5 milioni di euro nei confronti degli allora amministratori delle società "Marrelli "Hospital", "Tecnologica" ed "Esperia Tv" al fine di frodare lo Stato per far intascare ai committenti rimborsi Iva non dovuti.

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