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Parco Romani a Catanzaro, si pensa a soluzioni stralcio. Va avanti anche il confronto con l’Ateneo

Il tavolo tecnico-politico sulla mega incompiuta del quartiere Sala ragiona sulle possibili prospettive. L’idea proposta all’Umg riguarda un centro destinato a raccogliere le attività di ricerca

È un confronto che non può certo esaurirsi nel giro di qualche riunione quello in corso sul futuro di Parco Romani. Le sorti della mega incompiuta del quartiere Sala restano al centro dell’attenzione con i lavori del tavolo che mette attorno politica, tecnici e piccoli investitori. L’ultima seduta è stata l’occasione per inserire tra i possibili scenari quello relativo a un intervento che riguardi non l’intera struttura ma una parte soltanto. In particolare ci si sofferma, ovviamente, sulla porzione di immobile che fa capo alla società partecipata Catanzaro Servizi, proprietaria di circa 5mila mq al secondo piano, vicini alla zona uffici, e alla piazzetta. L’idea sarebbe quella di far ripartire questa “fetta” di Parco, provando a innescare un ciclo di interventi e aperture a cascata anche da parte dei privati.
L’attività svolta è stata, comunque, puramente ricognitiva, volta ad acquisire alcuni dati tecnici e relativi alle tante proprietà esistenti; non a caso del tavolo, che tornerà a riunirsi nel nuovo anno, fanno parte anche gli avvocati Francesco Sacchi e Rosanna Amendola, che seguono da tempo gli investitori, oltre alla parte politica comunale - con il presidente dell’assise civica Gianmichele Bosco, i consiglieri Gianni Costa, Sergio Costanzo, Danilo Sergi e Raffaele Serò - e a quella tecnica con il coordinatore scientifico di Agenda Urbana, Antonio De Marco.

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