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Operazione Meltemi a Isola Capo Rizzuto, si fingevano agricoltori per incassare i contributi

Al presunto sodalizio di ’ndrangheta contestate anche frodi ai danni di Agea e Arcea

L'esproprio «criminoso» dei terreni di località Marinella ad Isola Capo Rizzuto da parte dei Pugliese del cosiddetto clan “Macario” aveva un solo obiettivo: fingersi agricoltori per intascare i contributi europei a discapito dei veri titolari dei fondi.
Figura anche questo tassello investigativo nelle carte dell'inchiesta "Meltemi" che ha consentito alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e ai carabinieri di Crotone di scoprire i presunti affari illeciti della nuova presunta cosca dei "Macario" attiva ad Isola Capo Rizzuto. Per gli inquirenti, si sarebbe trattato di «truffa confezionata» portata avanti dal 2019 al 2022 ai danni dell’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) e dell'Arcea (Agenzia della Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura) attraverso un "modus operandi" ben collaudato: «L'apprensione dei terreni» appartenenti ad altre persone; «la predisposizione di denunce calunniose»; e infine «la preparazione di documenti falsi» con la compiacenza di prestanome, risultati anche percettori del Reddito di cittadinanza.

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