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La buona sanità all'ospedale di Vibo. La storia del napitino Francesco Pizzonia

Pizzonia racconta la sua esperienza per evidenziare che presso il nosocomio vibonese vi siano delle eccellenze che meritano di essere menzionate

Il napitino Francesco Pizzonia, che nel 2020 aveva subìto un grave incidente, si ritrova a dover fare i conti con una serie di complicazioni, a distanza di tre anni. Oltre alla protesi all'anca, aveva dovuto affrontare una frattura scomposta; e, di recente, proprio per quest’ultima, il rigetto di una piastra, gli ha causato un'infezione, con tanto di assunzione di antibiotici per ben 40 giorni.

Ed oggi racconta la sua esperienza per evidenziare che presso il nosocomio vibonese vi siano delle eccellenze che meritano di essere menzionate; professionisti a cui, oltre alla nota di merito, vuole rivolgere i suoi ringraziamenti pubblici. Presso lo “Jazzolino”, Pizzonia è assistito nel reparto di Infettivologia, dove ha trovato un ambiente straordinariamente operativo e funzionale. Nonostante la struttura ospedaliera sia depauperata di diversi reparti "al suo interno - evidenzia - ci sono eccellenze che meritano di essere evidenziate".

Da 40 giorni, è seguito in day hospital da un'equipe sanitaria di alto livello, guidata dal responsabile dottor Alfredo Vallone, e composta dalle colleghe D’Argenio, Castagna e Bartolotta, oltre alla caposala Celestina Racco e a tutto lo staff infermieristico. Il reparto si distingue "non solo per le competenze mediche che sono eccellenti, ma anche perché dimostrano una grande umanità, disponibilità e sensibilità verso tutti i pazienti. Sto ricevendo cure eccezionali e desidero ringraziarli pubblicamente, perché ciò che fanno in modo silenzioso, merita di essere conosciuto anche all'esterno. Sono dotati - conclude - di grandi qualità umane e professionali che meritano di essere riconosciute e apprezzate da tutti".

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