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Traffico di droga nel Soveratese. Inizia l’Appello per 21 imputati I NOMI

In abbreviato il gup ha emesso 18 condanne e sette assoluzioni. La Dda ha impugnato la scelta di non riconoscere il reato associativo

Inizierà il 17 gennaio il processo d’appello per 21 persone coinvolte nell’inchiesta Anteo, che nel maggio del 2021 portò all’esecuzione da parte dei carabinieri di 30 misure cautelari. In primo grado, al termine del processo con rito abbreviato, il gup decise 18 condanne e sette assoluzioni. Il giudice nella sua decisione aveva anche escluso la sussistenza del reato associativo. Per questo le pm della Dda Stefania Paparazzo e Debora Rizza hanno presentato appello sostenendo una «erronea valutazione delle prove acquisite, in alcuni casi del tutto trascurate. Dagli atti emerge chiaramente la prova dell’esistenza dell’associazione e del ruolo che ciascun imputato ha all’interno della stessa. Chiari i ruoli all’interno dell’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, caratterizzata dal vincolo che accomuna in modo durevole i promotori e i partecipanti, uniti dalla consapevolezza di operare nell’ambito di un’unica associazione». La Dda ha proposto appello anche contro le assoluzioni di Mirco Furchì, di Limbadi; di Giuseppe Marco Marchese, di Chiaravalle Centrale e di Bruno Procopio, di Ardore. Saranno imputati nel processo di secondo grado anche Raffaele Andreacchio, di Guardavalle, (che in primo grado ha incassato una condanna ad 1 anno, 8 mesi e 1.400 euro di multa); Vito Chiefari, di Chiaravalle, (in primo grado condannato a 5 mesi, 10 giorni e 855 euro di multa); Giuseppe Corapi, di San Sostene, (in primo grado 7 anni, 4 mesi e 26.500 euro di multa); Daniele Cortese, di Capistrano, (in primo grado condannato 4 anni, 5 mesi, 10 giorni e 17.500 euro di multa); Fortunato Demasi, di Simbario, (in primo grado 5 mesi, 10 giorni e 855 euro di multa); Damiano Fabiano, di Cardinale, (in primo grado condannato a 12 anni, 10 mesi e 29.733 euro; Francesco Fabiano, di Chiaravalle Centrale, (in primo grado 4 mesi, 26 giorni e 681 euro di multa); Giuseppe Fabiano, di Chiaravalle, (in primo grado 6 anni, 11 mesi e 10 giorni); Domenico Giorgi, di Benestare, (in primo grado 1 anno e 1.032 di multa); Domenico Giorgio, di Chiaravalle Centrale, (in primo grado 6 anni, 8 mesi e 23.333 euro di multa); Salvatore Macrì, di Chiaravalle Centrale, (in primo grado condannato a 3 anni, 4 mesi e 10 giorni di reclusione); il collaboratore di giustizia Emanuele Mancuso, di Nicotera, (in primo grado 7 mesi, 3 giorni e 740 euro di multa); Michele Matarese, di Montepaone, (in primo grado 1 anno e 8 mesi); Gianluca Minnella, di Bovalino, (in primo grado 3anni, 8 mesi, 20 giorni e 967 euro di multa); Antonella Procopio, di Centrache, (in primo grado condannato a 4 anni, 6 mesi, 20 giorni e 18mila euro di multa); Mirko Pironaci, (in primo grado condannato a 6 mesi e 20 giorni; Antonio Puntieri, di Olivadi, (in primo grado condannato a 2 anni, 2 mesi, 20 giorni e 9mila euro di multa); Roberto Venuto, di Olivadi, (in primo grado condannato a 4 mesi e 688 euro di multa.

Le indagini sono partite da una serie di furti avvenuti ai danni di attività economiche della zona ma anche di anziani cacciatori. È qui che il gruppo si procurava le armi che poi cedeva in cambio di sostanza stupefacente da spacciare nel territorio. Nel corso delle perquisizioni è stato infatti ritrovato un autentico arsenale, fatto persino di armi da guerra e materiale esplodente come il tritolo. Le accuse contestate a vario titolo sono associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, tentata e consumata, ricettazione, detenzione, porto abusivo di armi, clandestine e da guerra, detenzione di materiali esplodenti e furto.

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