Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Gestione dello stadio di Vibo, quando la burocrazia non è... sportiva

Botta e risposta tra Vibonese e sindaca: è scontro sullo stop al bando per l’affidamento, sui costi e sugli errori degli uffici

La Vibonese si ricompatta intorno al suo direttore generale Antonello Gagliardi e risponde per le rime al sindaco Maria Limardo sul caso sempre più scottante che ruota intorno alla gestione dello stadio “Razza”. Con una nota di fuoco il club del presidente Pippo Caffo ha replicato punto su punto alle esternazioni del primo cittadino giudicate «poco opportune».
Per la società si è trattato di un «maldestro tentativo del sindaco Maria Limardo di buttare la questione in caciara politica e ridurla ad un mero conflitto personale». Da qui i chiarimenti e le precisazioni della Vibonese che ribadisce – con documenti alla mano inviati anche nel recente passato a sindaca, assessori e dirigenti – gli «inaccettabili costi» di gestione dello stadio da parte della società legati «alla mancata concessione pluriennale dello stadio». Dopo il costo per stipendi di squadra e staff tecnico, la manutenzione del manto erboso e gli affitti di campi esterni sono la maggiore voce di costo per la Vibonese.
La sindaca giudica un risultato eccezionale aver acquistato lo stadio dal Demanio ma la società rossoblù puntualizza: «È vero, ma si sono dimenticati di acquistare anche buona parte dell’area esterna ed il campo di allenamento che è rimasto di proprietà demaniale ed in uso alla Scuola di Polizia. Tale status impone alla Vibonese un doppio pagamento di canone pari a 8.800 euro più Iva annue al Comune e circa 5mila euro al Demanio».

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

Caricamento commenti

Commenta la notizia