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Catanzaro, l’imprenditore arrestato per bancarotta si avvale della facoltà di non rispondere

Interrogatorio di garanzia per l’amministratore di fatto dell’Istituto di vigilanza

Si è avvalso della facoltà di non rispondere l’imprenditore Natale Figorilli, 45 anni, di Catanzaro, destinatario di una misura cautelare agli arresti domiciliari vergata dal gip Danila Gilda Romano su richiesta del sostituto procuratore Stefania Caldarelli, con contestuale divieto di esercitare attività di impresa e di ricoprire cariche sociale in imprese e persone giuridiche per la durata di un anno. Accompagnato dagli avvocati Salvatore Staiano e Antonio Lomonaco, l’indagato ha scelto di non rispondere alle domande del gip in attesa di conoscere tutti gli atti dell’inchiesta che lo ha coinvolto. La difesa si è anche riservata di depositare documentazione. L’imprenditore deve rispondere delle accuse di bancarotta fraudolenta, patrimoniale, documentale e preferenziale, impiego di danaro, beni o utilità di provenienza illecita, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Secondo le ipotesi di accusa, Figorilli, all’epoca dei fatti amministratore di fatto dell'Istituto di vigilanza diurna e notturna Figorilli Srl, dichiarata fallita dal Tribunale di Catanzaro nel corso del 2019, con un passivo ammesso di oltre 47 milioni di euro, avrebbe posto in essere condotte di distrazione e dissipazione dei beni della società per oltre 3,5 milioni di euro, di falsificazione dei libri e delle altre scritture contabili, con conseguente ingiusto profitto e danno per i creditori, in modo da non rendere possibile la ricostruzione del movimento degli affari.

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