Si aggrava la posizione di Domenico Sinopoli, l’infermiere in servizio fino a pochi mesi fa nel reparto di Oncologia del presidio ospedaliero De Lellis di Catanzaro, arrestato a settembre dalla Guardia di Finanza con l’accusa di violenza sessuale su due malati oncologici. Ora è stata emessa una nuova ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per l’ipotesi di concussione. In pratica si sarebbe fatto consegnare 600 euro dalla moglie di un paziente sostenendo di «dover retribuire un medico dell'Ospedale San Raffaele di Milano per una consulenza utile al marito in quanto lo stesso sarebbe stato curato male presso l’ospedale presso cui era ricoverato».
Il precedente
Condotte ipotizzate di «rilevante e agghiacciante gravità». Così scriveva il gip nell’ordinanza che nel settembre scorso portò agli arresti domiciliari il 44enne Domenico Sinopoli. Per gli inquirenti l’infermiere nell’arco di circa un anno avrebbe abusato delle condizioni fisiche e psichiche di due pazienti, affetti da gravi malattie oncologiche, costringendoli a subire atti sessuali. Tutto sarebbe avvenuto durante le sedute di chemioterapia. Il comportamento di medici e infermieri del reparto si rilevò fondamentale per far emergere i fatti. Sono stati proprio loro a raccogliere per primi le confidenze delle vittime. Una volta appresa la gravità delle condotte hanno subito avvisato Vincenzo La Regina che ha infine presentato la denuncia all’autorità giudiziaria. Proprio i primi racconti forniti al personale sanitario dalle vittime ha consentito agli inquirenti di chiudere in breve tempo il cerchio sull’infermiere molestatore. I due pazienti hanno raccontato episodi simili con modalità praticamente sovrapponibili.
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