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Catanzaro, il futuro della 106 è legato ai pm di Roma

L’inchiesta sulle commesse di Anas coinvolge il supercommissario per il completamento della statale ionica

La statale 106 Jonica

La travagliata storia della statale jonica 106 si arricchisce di un nuovo capitolo. L'incompiuta più lunga d'Italia infatti è finita nell'inchiesta della Procura di Roma su alcune commesse Anas in cui si ipotizzano i reati, a vario titolo, di corruzione, traffico di influenze illecite e turbativa d’asta e che ha portato all'arresto di Tommaso Verdini figlio dell'ex senatore Denis (anche lui indagato). Le attività di indagine avrebbero consentito di accertare l'esistenza di accordi corruttivi tra soggetti apicali di Anas con alcuni imprenditori attraverso una società di consulenza. Al centro del castello accusatorio descritto dai pm romani vi sarebbe l'ex amministratore delegato di Anas, Massimo Simonini. Un nome a cui è strettamente legato il futuro della statale jonica. Dopo essere stato amministratore delegato di Anas dal 2018 al 2021 Simonini è stato nominato commissario straordinario di Governo per il completamento di due opere strategiche, la Grosseto Fano e appunto la Statale jonica 106. Simonini aveva ottenuto pieni poteri dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, cognato tra l’altro proprio di Tommaso Verdini. Nello scorso autunno lo stesso Salvini ha infatti firmato un decreto per dare al commissario straordinario della Jonica un potere di spesa di 3 miliardi in 15 anni. Ora però l'inchiesta della Procura di Roma potrebbe riazzerare il countdown per il completamento della statale.

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