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Accesso antimafia al Comune di Tropea, chiesta la proroga di tre mesi

La commissione vuole proseguire i controlli sugli atti

La sede del Comune di Tropea

La Commissione d’accesso continua a lavorare alacremente e, giacché il lavoro è cospicuo, i funzionari dello Stato che la compongono - il viceprefetto Roberto Micucci, il vice capo della Squadra Mobile di Vibo Ludovico Tuoni ed il maggiore delle fiamme gialle, Carlo Alberto Zambito - hanno chiesto un ulteriore trimestre di proroga.
Intanto i commissari continuano a passare al setaccio ogni atto del Comune e, sotto la lente potrebbero esservi anche il cimitero e la stabilizzazione degli Lsu, il porto, nonché le frequentazioni con soggetti controindicati, le parentele “scomode” anche di diversi amministratori ed impiegati in forza al Comune, e gli affidamenti diretti.
Varie situazioni e collegamenti, scorrerebbero infatti davanti alla triade, insediata il 16 ottobre su indicazione del Prefetto di Vibo, Paolo Giovanni Grieco. Commissione più volte invocata da Nicola Morra, già presidente della commissione parlamentare antimafia –, a cui aveva fatto eco anche il consigliere di opposizione Antonio Piserà – al fine di accertare condizionamenti ed infiltrazioni nella vita dell’Ente. Ed ora naturalmente c’è attesa per il “verdetto” che potrebbe avere “ricadute” anche sulle prossime amministrative.

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