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Riforma della scuola negli istituti tecnici professionali della Calabria, al via percorsi flessibili e integrati tra istruzione e mondo del lavoro

Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha partecipato, se pur in collegamento da remoto, a un incontro con il mondo della scuola, dell’Università, delle sigle sindacali e delle organizzazioni datoriali e delle professioni relativo all’avvio della sperimentazione della riforma della scuola in Calabria.

Ad introdurre la giornata è la vicepresidente regionale con delega all’Istruzione, Giusy Princi. Accanto a lei, Antonella Iunti, direttrice generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, e il Capo dipartimento del Ministero, Carmela Palumbo, chiamata ad illustrare i contenuti della riforma.

Le scuole calabresi hanno tempo fino al 12 gennaio prossimo per candidarsi a far parte della sperimentazione della riforma che partirà dal prossimo anno scolastico: “La Regione Calabria - ha spiegato Princi - implementerà la sperimentazione della filiera tecnico professionale con oltre 50 milioni di euro previsti dal Programma Regionale 21/27 con misure volte a sostenere percorsi flessibili e integrati tra istruzione, formazione e lavoro; promozione dell’alternanza scuola lavoro; sostegno agli ITS Academy; sostegno all’IeFP; esperienze di formazione in azienda”.

“È una riforma che mette al centro la valorizzazione dello studente e delle sue capacità”, ha aggiunto Iunti sottolineando come l’intenzione della riforma sia quella di ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro.

In collegamento dai suoi uffici romani, infine, è intervenuto anche il ministro Valditara: “La Calabria è una regione che mi sta particolarmente a cuore con grandissime potenzialità. La sfida che avete raccolto dimostra che la Calabria può veramente utilizzare al meglio questa importante riforma. Credo sia una delle regione che abbia risposto con maggiore entusiasmo, per questo faccio i miei complimenti alla scuola calabrese che sta assecondando le riforme del Ministero con grande lungimiranza. Riforma importante per il Mezzogiorno e i nostri giovani: più di un milione di posti di lavoro che non vengono coperti per mancanza di qualifiche, un dato che ritengo essere un insulto ai nostri giovani e alle loro potenzialità. Questa riforma è una straordinaria occasione di competitività. Sarà il modo per anticipare l’ingresso nel mondo del lavoro migliorando anche la qualità della formazione nel percorso tecnico-professionale”.

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