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Sindacati in pressing sul prefetto di Catanzaro: «Ci convochi per i tirocinanti»

Il Tavolo a Catanzaro dovrebbe definire una proposta unitaria sul futuro dei 4mila precari calabresi

Anno nuovo, problemi vecchi. La vertenza dei tirocinanti d’inclusione sociale rimane sempre aperta e in attesa di una svolta (si spera positiva) per i circa 4mila precari calabresi. I rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Usb hanno inviato nelle scorse ore una richiesta ufficiale al prefetto di Catanzaro, Enrico Ricci, per «riprendere il confronto per continuare ad affrontare, sulla base dei reciproci affidamenti finora raggiunti ai vari livelli, la vertenza inerente i lavoratori di cui in oggetto». Da qui l’esigenza di un incontro da tenersi nella sede del Palazzo di governo e allargato anche ai vertici dell’Anci oltre che agli eletti calabresi al Senato e alla Camera. Le speranze sono tutte riposte nel decreto Milleproroghe che in questi giorni sarà all’esame del Parlamento per la conversione in legge. È in questo provvedimento che si punta a inserire una norma che consenta assunzioni per 18 mesi e a 18 ore settimanali per i circa 4mila precari calabresi da anni al servizio degli enti locali e di altre realtà come Asp e Camere di commercio. Il costo complessivo dell’operazione ammonterebbe a 60 milioni annui, con la Regione disposta a contribuire alle spese a carico dello Stato.

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