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A Catanzaro il piano parcheggi resta solo sulla carta. La “zona giallorossa” si rivela un flop

Durante la partite di calcio del Catanzaro interi quartieri “ostaggio” dei veicoli. Venerdì sera molti automobilisti “fuori regola” non sono stati fermati

Mancano i controlli e il divieto di transito non viene rispettato. La cosiddetta “zona giallorossa”, ovvero il piano del traffico studiato appositamente per garantire la sicurezza, l'accesso ordinato, il deflusso agevole dei tifosi e la fluidità della circolazione nell'area circostante lo stadio Ceravolo tre ore prima dell’inizio della gara, non funziona più. O, almeno, in alcuni punti di accesso all’area. I controlli latitano e chiunque può passare per parcheggiare nei pressi dell’impianto sportivo senza controlli. La “zona giallorossa”, è bene ricordarlo, prevede il divieto di transito, ad eccezione dei residenti e dei titolari di attività commerciali e professionali, nonché, naturalmente, dei mezzi di soccorso e dei veicoli delle Forze di Polizia e dei mezzi che trasportano persone diversamente abili.
I controlli devono essere effettuati dagli agenti della polizia municipale che, non appena scatta l’orario stabilito (quindi tre ore prima dell’inizio della partita) transennano la corsia di accesso alle vie limitrofe allo stadio e dovrebbero far passare solo chi è in possesso dei requisiti previsti dall’ordinanza. Invece, abbiamo potuto appurare personalmente, in occasione della gara con il Lecco, che, almeno per quanto riguarda il varco situato all’incrocio tra via Luigi Pascali e via Antonio Daniele, nessun automobilista viene fermato per effettuare i controlli e il passaggio avviene senza problemi. Gli agenti della polizia municipale, infatti, sono rimasti seduti nella propria auto di servizio parcheggiata nei pressi della transenna e sono intervenuti solo in caso di problemi alla viabilità ma senza verificare se le auto che proseguivano per via Schipani avessero i requisiti per l’accesso alla “zona giallorossa”. La segnalazione di questo problema ci era giunta da numerosi residenti del quartiere che avevano notato non solo la mancanza di controlli di accesso all’area ma anche la sosta di autovetture di tifosi che lasciavano comodamente la propria auto nelle vie adiacenti allo stadio senza alcun tipo di problema.
Per agevolare le verifiche di chi è in possesso dei requisiti per l’accesso alla “zona giallorossa”, l’amministrazione comunale aveva reso noto che il Servizio transizione al digitale del Comune avrebbe provveduto all’elaborazione di un’app dedicata che avrebbe dovuto consentire alle forze dell’ordine di gestire un corretto e ordinato accesso alla “zona giallorossa” mediante il riconoscimento del codice fiscale dei residenti e dei soggetti autorizzati in ragione dell’ubicazione nell’area della propria attività lavorativa. L’applicazione, aggiungiamo, avrebbe potuto facilmente essere estesa a chi risiede nella zona per facilitare i controlli. Ma, al momento, l’amministrazione comunale non ha reso noto se l’app è stata realizzata né le modalità di entrata in funzione. Addirittura, per quanto riguarda gli ospiti delle strutture ricettive ricadenti nel perimetro, sarebbe stato sufficiente esibire ai varchi regolare copia della prenotazione. Ma se ai varchi non si fanno i dovuti controlli, tutto è inutile. Basterebbe che ogni conducente del mezzo che deve accedere alla “zona giallorossa” comprovi di avere i requisiti (ad esempio nei documenti di riconoscimento è prevista l’indicazione della residenza) per evitare l’accesso ai soliti “furbetti”. Altrimenti, sono solo parole.

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