E’ approdata al porto di Crotone la nave di Open Arms con a bordo 57 migranti soccorsi venerdì scorso tra la Libia e l’Italia. Al termine dello sbarco uomini della Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Capitaneria di porto di Crotone sono saliti a bordo della Open Arms. Le forze dell’ordine stanno esaminando con l’equipaggio della nave le operazione svolte per attuare i soccorsi in mare.
L’attività di polizia è finalizzata a verificare eventuali infrazioni commesse dalla Open Arms per poter eseguire il fermo amministrativo della nave per almeno 20 giorni come previsto dal decreto Cutro e che sarà eseguito in serata. Già a dicembre scorso la Humanity 1, nave di una Ong tedesca, era stata sottoposta a fermo al porto di Crotone per aver violato le norme previste nel decreto Cutro. All’imbarcazione della ong spagnola le autorità italiane avevano dato come porto di destinazione quello di Brindisi ma le condizioni meteo marine con onde alte anche 4 metri e venti di quasi 35 nodi hanno convinto il governo a far attraccare la nave al porto di Crotone per motivi di sicurezza. Dall’imbarcazione di Open Arms sono sbarcate a Crotone 57 persone, tra cui 5 minori, che - secondo quanto ha fatto sapere la Ong - erano state soccorse in alto mare a bordo di 3 piccole imbarcazioni nelle acque internazionali del Mediterraneo. Si tratta di 32 siriani (28 uomini e 4 minori accompagnati), 12 pakistan (11 uomini e un minore non accompagnato), 12 bengalesi e un egiziano. Lo sbarco è stato reso difficoltoso dal forte vento di tramontana soprattutto nelle operazioni di attracco. Il moto ondoso anche all’interno del porto, inoltre, ha provocato un forte rollio che impediva di calare la scaletta per lo sbarco. Il comandante della Open Arms ha così imbarcato acqua nelle zavorre abbassando la linea di galleggiamento e permettendo una maggiora stabilità alla nave. I migranti sono stato quindi accompagnati sulla scaletta uno alla volta dall’equipaggio della Ong che li ha condotti sulla terraferma. Gli agenti dell’Ufficio immigrazione della Questura di Crotone diretti dal commissario capo Alberto Sciortino, e del gabinetto di Polizia scientifica hanno proceduto alle prime operazioni di riconoscimento. I migranti erano infreddoliti e bagnati e sono stati condotti al Centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto dalla Croce rossa italiana.
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