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Naufragio di Steccato di Cutro, il drammatico racconto di un carabiniere: “Nuotavamo tra i cadaveri”

Durante il processo ai tre scafisti

Naufragio Cutro

«Siamo stati avvisati dalla centrale operativa alle 4.15 per un possibile sbarco nel golfo di Squillace e alle 5 siamo arrivati sulla spiaggia di Steccato di Cutro. Era completamente buio ed abbiamo visto subito alcuni corpi privi di vita e altri vivi che abbiamo estratto dall'acqua e messi in sicurezza». È iniziato da qui il drammatico racconto del brigadiere dei carabinieri di Crotone, Gianrocco Chievoli, uno dei primi ad arrivare sulla spiaffia di Steccato subito dopo il naufragio del caicco "Summer Love", affondato il 26 febbraio 2023 davanti alle coste di Steccato di Cutro causando la morte di 94 migranti. Il militare ha testimoniato ieri davanti al Tribunale di Crotone nel processo che vede imputati i tre presunti scafisti dell'imbarcazione: Khalid Arslan, 25enne pachistano, Sami Fuat, turco di 50 anni, e Ishaq Hassnan, pachistano 22enne (un quarto accusato, Gun Ufuk, turco di 38 anni, ha scelto il rito abbreviato). Un’udienza che s'è aperta con qualche momento di tensione.

Perché appena il collegio è entrato in aula, Sami Fuat ha lanciato dalla cella una penna contro i giudici urlando: «sono innocente». È stato infatti necessario l'ammonimento del presidente, Edoardo D'Ambrosio, che ha sollecitato l'intervento dell'interprete per far ritornare la calma. Nelle scorse settimane, lo stesso Sami Fuat, attraverso la sua avvocata Martina La Vecchia, aveva scritto al Tribunale per sottolineare la sua estraneità alle accuse di essere stato uno dei "nocchieri" della barca.
È seguito il racconto del carabiniere: «Dopo aver tirato fuori i cadaveri dell'acqua per evitare che venissero risucchiati in mare - ha spiegato rispondendo alle domande del pm Pasquale Festa - abbiamo visto i resti della barca e c'erano oltre a tanti morti anche delle persone vive. Ci siamo tuffati col il collega ed abbiamo aiutati una ventina di persone a mettersi in salvo. Sinceramente non so quanti fossero».

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