Quarantaesette stazioni di campionamento per un totale di 216 sondaggi da effettuare; l’utilizzo di un mezzo navale e gli esiti delle indagini che saranno analizzati da un laboratorio accreditato.
Ecco, in estrema sintesi, come avverrà la caratterizzazione dei sedimenti marini dell'area portuale che è ricompresa nel Sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara. Si tratta dello specchio di mare che si estende a cavallo tra il Porto vecchio e Porto nuovo che necessita di essere messo in sicurezza e bonificato in quanto – si ipotizza – che si trovino depositate le scorie industriali prodotte dalle fabbriche dismesse di Crotone che dovranno essere rimosse.
Si spiega così la decisione dell'Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio di affidare, mediante una gara, la redazione degli interventi per il Piano di caratterizzazione dei fondali marini del porto di Crotone ad una società di Menfi (Agrigento). Lo studio, che l’Autorità portuale ha trasmesso al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, «prevede la caratterizzazione dell’intera area del bacino portuale e le aree destinate a ripascimento sommerso mediante attività di prelievo, campionamento, analisi di carattere chimico, biologico ed ecotossicologico per la movimentazione di materiale dragato all’interno della cassa di colmata sita nel porto di Crotone e al suo eventuale riutilizzo ai fini di barre sommerse».
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