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Porto di Vibo, c’è la svolta sui lavori: l’appalto va alla prima impresa

Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar (che diede ragione alla seconda ditta)

Svolta nella controversia dell’appalto delle banchine Pola e Tripoli. Tutto era fermo nelle more della definizione di un contenzioso per la gara d’appalto a cui parteciparono due imprese (“Franco Giuseppe srl” e “Silem srl”) per i lavori di risanamento e consolidamento delle menzionate banchine. Lavori in stallo sino alla definizione della controversia ed ora, la V sezione del Consiglio di Stato ha accolto l’appello della prima impresa classificata, la “Franco Giuseppe srl”, contro l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La gara di appalto era stata aggiudicata dalla “Franco Giuseppe” con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per un valore pari a 5,5 mln di euro, articolata in sei “macro-voci”, passibili di variazioni iperboliche, tra aumenti e riduzioni. Davanti al Tar, nel primo grado, la Silem aveva però impugnato l’aggiudicazione della gara, ritenendo l’altra offerta viziata da difformità rispetto ai requisiti minimi stabiliti nel Progetto di fattibilità tecnica ed economica, ed il Tar ne aveva annullato l’aggiudicazione.

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