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Amc Catanzaro, Brancaccio avvia la riorganizzazione

Il nuovo direttore generale della società partecipata del Comune prende i primi provvedimenti per il rilancio dei servizi. «L’azienda è solida dal punto di vista economico ma ha anche grandi inefficienze»

«Da quando mi sono insediato ho trovato un’azienda solida dal punto di vista economico-finanziario, ma rigida sul bilancio di esercizio e con grandi inefficienze». Ad affermarlo è il neo direttore generale di Amc, Luca Brancaccio, il quale, pur avendo assunto la carica da poche settimane, ha già una visione chiara di ciò che diventerà il trasporto pubblico cittadino. L’idea è, infatti, quella di portare avanti una rivisitazione complessiva del sistema trasporto gestito dalla società partecipata del Comune.

Le criticità rilevate

Brancaccio non nasconde di aver trovato un’azienda che ha garantito un servizio per lo stretto necessario, ma che ha peccato, in primis, sotto gli aspetti dell’efficienza organizzativa e dell’innovazione tecnologica. «Ho riscontrato grosse inefficienze relativamente ai carichi di lavoro; ad esempio – spiega – mancava il management per la parte tecnica e la catena di manutenzione era in fase di stallo economico finanziario. Abbiamo ripreso i contatti con il precedente fornitore che sta assicurando continuità dal punto di vista manutentivo e di potenziamento e siamo in fase terminale di affidamento della nuova gara». E pur trovando buone competenze tra i dipendenti «ho rilevato commistione di attività, duplicazioni di carico di lavoro. Si sopravviveva alla giornata e tutto ciò aveva risvolti sul servizio. Ho trovato deficienze anche rispetto alla formazione dei dipendenti, persino sull’avvio dei corsi obbligatori».

Un nuovo modello gestionale

Riferisce che «nel passato ci sono stati interventi tampone per rispondere a richieste specifiche delle scuole o del Comune – aggiunge –, ma si è trattato di interventi spot. Ora siamo già operativi». E non ha perso tempo a iniziare una rete di relazioni tra l’azienda partecipata e le parti sociali. Tante le idee e i progetti che bollono in pentola con uno sguardo sempre al destinatario finale. «L’utente è il mio datore di lavoro – afferma –; è l’utenza a dovermi giudicare».

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