L’aggressione alla dottoressa della Guardia medica di Cessaniti punta i fari sull'urgenza di una risposta concreta. Intanto il presunto autore (il 60enne A.P. di Pannaconi) dovrà rispondere di violenza, minaccia e lesioni aggravate ai danni della professionista. Il grave episodio consumatosi domenica ha suscitato indignazione ed ha richiamato l'attenzione delle autorità competenti: il procuratore Camillo Falvo ha preso immediatamente in carico il caso che attualmente è oggetto di indagine da parte dei carabinieri della Stazione di Cessaniti, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, appunto. Il Comitato di ordine e sicurezza pubblica si è riunito davanti al prefetto Paolo Giovanni Grieco, ed ancora una volta il commissario straordinario Asp, Gen.Antonio Battistini, ha posto in evidenza la necessità di vigilare sulle Guardie mediche.
La violenza ai danni dell’ennesimo camice bianco è stata condannata da tutta la comunità vibonese ed in particolar modo da quella briaticese di cui la professionista è originaria. La donna è ancora sotto shock per l’aggressione subita; d’altronde è riuscita a sfuggire ad un epilogo molto più drammatico. Ora, la vicenda desta preoccupazione in tutta la categoria: il servizio di Guardia medica sembra essere sotto assedio, tanto che sino ad ora le dottoresse si sono fatte accompagnare da coniugi o da genitori; ma, vista la cronaca, non è certamente immune da aggressioni anche il personale medico e paramedico presso i presidi ospedalieri. Davanti alla violenza emersa il personale ha dunque bisogno di una presa di posizione netta e, nelle prossime ore, in attesa che venga altresì convocata la conferenza dei sindaci, potrebbe farsi strada la direzione perseguita dai vertici Asp in sinergia con quelli istituzionali, al fine di affrontare questa grave problematica e garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutto il personale sanitario.
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