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La Procura di Catanzaro chiude il cerchio sui furbetti del green pass

Sono 39 le persone coinvolte. Un dipendente del Pugliese avrebbe inserito nel portale vaccini mai somministrati

Avrebbero ottenuto il green pass senza però farsi inoculare il vaccino. La Procura di Catanzaro, dopo l’attività investigativa del Nas dei Carabinieri, ha chiuso le indagini a carico di 39 persone accusate di far parte dei cosiddetti “furbetti” della certificazione verde. Devono rispondere di accesso abusivo a un sistema informatico, falso in atto pubblico e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Stefania Caldarelli.
Al centro del castello accusatorio c’è un dipendente dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio. È lui secondo l’accusa a essersi introdotto abusivamente nella piattaforma nazionale vaccinale gestita da Poste Italiane per conto del Ministero della Salute. Avrebbe utilizzato le credenziali d'accesso del personale sanitario e avrebbe quindi inserito i dati relativi alla somministrazione del vaccino nei confronti degli altri indagati. Vaccini che in verità, avrebbero accertato i militari del Nas, non sarebbero mai stati somministrati. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra la fine del 2021 e il 2022.

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