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Catanzaro, inchieste Calabria Etica e Robin Hood: prescritte molte accuse

Le due indagini erano state riunite in un unico procedimento

Arrestato l'ex assessore Nazareno Salerno

Processo troppo lungo e i presunti reati finiscono in prescrizione. È quanto deciso dal collegio del tribunale di Catanzaro che si sta occupando delle due inchieste (poi unificate) Robin Hood e l’altra su Calabria Etica. Martedì i giudici hanno dichiarato prescritti i reati di abuso di ufficio e turbativa d’asta, restano ancora da giudicare le ipotesi di truffa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione e peculato. Con la decisione dei giudici escono dal processo l’ex direttore generale del dipartimento Lavoro della Regione Vincenzo Caserta, di Lamezia Terme; il commercialista Antonio Cusimano, di Catanzaro; Gabriella Tadiana; Sonia Libico,Domenico Pisano, Maurizio Scerra, Ulisse Mancari.
Sono finiti in prescrizione invece solo una parte dei reati contestati all’ex presidente di Calabria Etica Pasqualino Ruberto, di Lamezia Terme; all’amministratore unico e legale rappresentante della Crc Consulting Caterina Ferrante, di Vibo; all’ex amministratore delegato della Cooperfin Spa Ortensio Marano, di Amantea; al presidente e ai componenti della commissione selezionatrice del progetto “Piano di comunicazione istituzionale” Michele Parise, di Castrolibero, Patrizia Nicolazzo, di Lamezia Terme, Maria Francesca Cosco, di Catanzaro. Restano a processo anche la Società Cooperfin Spa con sede in Belmonte Calabro, Gianfranco Ferrante e l’ ex revisore di Calabria Etica Antonello Catanese. L’ex assessore regionale Nazareno Salerno e l’avvocato, già componente del Comitato di gestione del Credito sociale, Martino Valerio Grillo, di Vibo, hanno rinunciato alla prescrizione.

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