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“Cara” di Isola, sospesa l’interdittiva a Prociv Arci: il Tar accoglie il ricorso dell’associazione

Il collegio giudicante discuterà il 6 marzo il contenzioso

Il Tar di Catanzaro ha sospeso l’interdittiva antimafia che la Prefettura di Crotone ha emesso nei confronti della Prociv-Arci di Isola Capo Rizzuto. Così ha stabilito ieri il giudice amministrativo Giancarlo Pennetti che, accogliendo il ricorso presentato dall’associazione di volontariato, ha messo uno stop momentaneo al provvedimento restrittivo. Adesso il contenzioso verrà discusso nell’udienza del 6 marzo davanti al collegio.
Il Tribunale amministrativo regionale, come si legge nel decreto, ha voluto tutelare i contratti in essere relativi al Servizio di accoglienza e integrazione per i migranti che fa capo alla Prociv-Arci fino alla data in cui sarà affrontato il reclamo. Secondo l’Ufficio territoriale di governo, a carico dell’organizzazione di volontariato (che s’era anche aggiudicata con altre la società la gestione del Centro d’accoglienza per i richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto) sarebbe emersa «l’esistenza di un effettivo rischio di contaminazione mafiosa» attraverso «la contiguità con elementi appartenenti a sodalizi criminali locali». Invece l’avvocato Gaetano Liperoti, che assiste la Prociv-Arci, tra le pagine del ricorso ha spiegato che «la sussistenza di rapporti di parentela, alcuni dei quali frutto di errore, in assenza di ulteriori elementi, sia idonea a costituire rischio di infiltrazione mafiosa». Per poi aggiungere: «In una comunità locale segnata dalla presenza della ’ndrangheta e da varie operazioni di polizia giudiziaria che hanno coinvolto decine e decine di persone, l’incidenza genealogica di parenti» coinvolti in inchieste di mafia «è naturalmente più diffusa della media». E «tale elemento – ha proseguito – non può contribuire ad escludere dal mondo del volontariato e del terzo settore un’associazione che opera con finalità non lucrative, in mezzo agli ultimi del mondo, fra terremoti, macerie e sbarchi».
Non solo. Perché nell'istanza contro l’interdittiva antimafia è contestata «la ricostruzione dei rapporti tra Prociv e Misericordia – viene ribadito nel ricorso – evidenziando l’assenza di contiguità della Prociv rispetto ai fatti e alle persone che portarono all’operazione Jonny che ebbe ad oggetto un presunto sistema di malaffare nel Cara di Sant’Anna».

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