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Sanità, il dramma delle liste d’attesa a Vibo. In alcuni settori si va oltre i 12 mesi

Asp, c’è ancora molto da fare. Non bastano i “recovery day”

È ancora da sciogliere il nodo delle liste d’attesa, soprattutto in alcuni settori della sanità locale. Apprezzate dai cittadini le misure messe in campo nei mesi scorsi dal management aziendale dell’Asp che, attraverso il recovery day, progetto messo in campo proprio per smaltire le liste d’attesa, ha cercato di recuperare il pregresso, ma le criticità restano. Su 720 persone contattate, in base ai dati di Nicola Nocera, responsabile del progetto, in una sola giornata se ne sono presentate 630.
Tuttavia le liste, soprattutto per alcuni esami radiologici e diagnostici, sforano l’intero anno. In questo modo, laddove i tempi non siano rispettati, accade che chi può permetterselo ottiene una prestazione a pagamento e chi non può farlo è costretto ad attendere, finendo spesso per rivolgersi al Pronto soccorso, sempre più in affanno. In tal modo l’attrattiva verso la Sanità pubblica si abbassa. A raccontare uno dei tanti disservizi è un medico vibonese, che per andare incontro a un proprio paziente ha contattato personalmente il Cup per prenotare una Tac coronarica.

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