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Catanzaro, minacce e tentata estorsione: giudizio immediato per due fratelli

L’inchiesta sui contrasti per la gestione del lido Lo Ionio a Giovino

Il Tribunale di Catanzaro sede dell'ufficio Gip-Gup

Hanno chiesto e ottenuto di accedere al giudizio immediato i fratelli Giovanni e Alfredo Valentino difesi dagli avvocati Manuela Costa e Nunzio Raimondi. Il 2 dicembre compariranno davanti al Tribunale di Catanzaro per la prima udienza del processo a loro carico, saltando così la fase dell’udienza preliminare. Al centro del fascicolo di inchiesta ci sono i contrasti sul lido Lo Jonio di cui Giovanni Valentino è proprietario. La sostituto procuratore Irene Crea aveva chiesto il rinvio a giudizio del proprietario dello stabilimento balneare, di suo fratello Alfredo (62 anni) e di suo nipote Alfredo (di 49 anni). Quest’ultimo, difeso dall’avvocato Cesare Russo, affronterà l’udienza preliminare fissata per il 20 febbraio davanti al gup Fabiana Giacchetti. Le accuse sono pesanti: tentata estorsione, tentata violenza privata, sostituzione di persona, atti persecutori. Condotte che sarebbero iniziate nel 2016 (ossia l’anno dopo aver dato in gestione il lido) fino al 2021. Parti offese sono stati individuati i coniugi Matilde Talotta e Aniello Grampone (assistiti dall’avvocato Michele Gigliotti), che avevano preso in gestione la struttura, e l’imprenditore Antonio Macrina, difeso dall’avvocato Antonio Lomonaco. Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Catanzaro, agli atti ci sono alcune informative degli investigatori ma anche un interrogatorio di Giovanni Valentino che si è tenuto nel giugno scorso.

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