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Sorbo San Basile ripiomba nell’incubo commissariamento

Non c’è pace per il piccolo borgo, lo sconforto dei cittadini dopo le dimissioni del sindaco Nania indagato per corruzione

Non c’è pace per il piccolo Comune di Sorbo San Basile, o meglio per quella che è la macchina amministrativa del bene comune. Sono trascorse poche ore dalla decisione delle dimissioni del primo cittadino Vincenzo Nania, che era stato eletto nel 2019 dopo un periodo di commissariamento scaturito in seguito allo scioglimento dell’ente decretato dal Consiglio dei Ministri indicando la causa e le motivazioni nelle infiltrazioni mafiose nel piccolo borgo dell’Alto Ionio catanzarese. Le dimissioni di Nania stavolta, come è noto, nascono in seguito a quello che è un filone di indagini ad opera della Procura di Catanzaro.
Infatti, dalle prime ore della giornata dello scorso 7 febbraio il borgo è stato risvegliato dal clamore delle pattuglie degli uomini della Polizia di Stato e dei Carabinieri, uomini che hanno cercato riscontri o prove in seguito alle denunce presentate in studi legali e tecnici del capoluogo che ha la sua genesi su un filone di indagine che parte dal Comune di Sorbo San Basile, e sul quale si concentrano le stesse indagini che dovrebbero portare a presunte irregolarità nelle diverse procedure di affidamento, indagine che in qualche modo direttamente o indirettamente coinvolgerebbe professionisti e studi tecnici del capoluogo di regione.

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