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Operazione Big Bang a Sellia Marina: in appello chieste 15 condanne I NOMI

Requisitoria per l’inchiesta sulle estorsioni a Sellia Marina. In primo grado c’erano state due assoluzioni

La corte d'appello di Catanzaro

Confermare le tredici condanne emesse in primo grado e ribaltare le due assoluzioni decise dal gup. Queste le richieste avanzate dal pm della Dda di Catanzaro Veronica Calcagno in veste di sostituto procuratore generale al termine della sua requisitoria nel processo d’appello scaturito dall’inchiesta “Big Bang”.

Più in particolare è stata chiesta la conferma della pena per Dante Mannolo, di Cutro, a 2 anni di reclusione; per Mario Scerbo, di Crotone, 14 anni; per Martino Andrea Sirelli, di Sellia Marina, 11 anni e 4 mesi; Mario Falcone, di Cutro, 7 anni; Leonardo Falcone, di Cutro, 3 anni e 8 mesi; Leonardo Curcio, di Torino, 7 anni e 2 mesi; Leonardo Trapasso, di Cutro, 6 anni e 8 mesi; Tommaso Trapasso, di Cutro, 6 anni e 8 mesi; Salvatore Macrì, di Cropani, 6 anni e 8 mesi; Antonio Scicchitano, di Botricello, 3 anni e 8 mesi; Volodymyr Nemesh, di nazionalità ucraina, 3 anni e 6 mesi; Egidio Zoffreo, di Cutro, 8 mesi; Giovanni Zoffreo, residente a Botricello, 8 mesi. Al contrario è stato chiesto ai giudici di condannare Alfonso Mannolo, di San Leonardo di Cutro a 4 anni di reclusione e Giuseppe Talarico, di Catanzaro a 7 anni di reclusione, entrambi assolti in primo grado. Si tornerà in aula il 18 aprile per le arringhe difensive degli avvocati Salvatore Staiano, Giovanni Merante, Gregorio Viscomi, Francesco Severino, Luigi Falcone, Giuseppe Fonte, Salvatore Iannone, Piero Mancuso e Francesco Gambardella.
L’attività investigativa è nata da un duplice episodio verificatosi nel 2018, quando sono state poste delle taniche di benzina davanti a due differenti esercizi commerciali di Sellia Marina. La vera svolta investigativa si è avuta quando le vittime hanno deciso di raccontare ai carabinieri le violenze e le minacce subite e l’infermo in cui erano costretti a vivere.

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