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“L’affaire” della fiera mariana di Crotone, in nove rischiarono l’arresto

Nell’inchiesta “Glicine-Acheronte” altri particolari sull’appalto per la gestione nel 2019

In nove ((tra politici, ex amministratori comunali, funzionari municipali e imprenditori), hanno rischiato il carcere. L'inchiesta della Procura di Crotone sui presunti illeciti legati all'organizzazione della fiera mariana di maggio 2019 da parte del Comune avrebbe potuto portare infatti agli arresti domiciliari delle 9 persone accusate a vario titolo di turbativa d'asta, corruzione, abuso d'ufficio e violazione dei contratti pubblici per “l’affaire” della fiera . Invece, a gennaio del 2023, l'allora giudice delle indagini preliminari, Romina Rizzo, rigettò la richiesta di misure cautelari avanzata dal sostituto procuratore, Alessandro Rho. Il motivo? Assenza di «attualità» delle contestazioni mosse agli indagati. Viene fuori anche questo spaccato dalle carte dell'operazione "Glicine-Acheronte" coordinata dalla Dda di Catanzaro. Il blitz, scattato il 27 giugno 2023 con 43 misure cautelari eseguite dai carabinieri del Ros, mise all'angolo la cosca di Papanice che s’era riorganizzata dopo la scarcerazione del boss Mico Megna nel 2014 e disarticolò un ipotizzato comitato d'affari (formato da politici, imprenditori e persone in odor di ‘ndrangheta) che avrebbe utilizzato le istituzioni pubbliche per fini elettorali.

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