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Sistema bibliotecario vibonese, debiti e anomalie: la Regione prende le distanze

La vice presidente Princi fa il punto sui fondi trasferiti su cui va fatta chiarezza e sui crediti vantati dall’ente sempre più a rischio

Il Sistema bibliotecario vibonese non può contare più sul sostegno della Regione. La vicepresidente della Giunta regionale, Giusi Princi, è intervenuta sull’intricata vicenda che sta riguardando l’importante polo culturale calabrese, riferendo che «la Regione è momentaneamente impossibilitata ad instaurare qualsivoglia rapporto giuridico amministrativo con l’Ente, in quanto, nella pesante situazione debitoria del Sbv al vaglio degli organi inquirenti, la Regione risulta tra i massimi creditori; l’esigenza di chiarezza amministrativa risulta, pertanto, propedeutica a qualsiasi azione tecnico-politica».

Da quanto è emerso in precedenza e spiegato anche nell’ultima assemblea dei sindaci aderenti al polo bibliotecario, la Regione negli anni ha trasferito – tra l’altro – ingenti somme al Sbv a titolo di retribuzione di una società che gestiva un software; ma la società sembra non aver mai ricevuto pagamenti, ragion per cui anche questa situazione è sotto la lente delle autorità competenti. Quanto alla ricostruzione dei bilanci degli ultimi anni, compiuta con grandi sforzi dal presidente Signoretta, questa a parere di Princi non è sufficiente a chiarire le varie situazioni finanziarie dell’Ente. «La poca trasparenza gestionale dei finanziamenti ricevuti, che non si risolve con la mera approvazione dei bilanci pregressi – ha rimarcato la vicepresidente della Regione – non consente al governo regionale di assumere una posizione diversa da quella già espressa negli atti amministrativi pubblicati. Al di là che ogni eventuale finanziamento verrebbe pignorato, proprio per la situazione debitoria in cui versa il polo bibliotecario».

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