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Minacce e danneggiamenti, il caso Cessaniti preoccupa

Il susseguirsi di lettere intimidatorie getta ombre sul piccolo centro

Ombre che gettano sconforto nella comunità che, però, cerca di restare unita. Il “caso Cessaniti”, ormai è sotto i riflettori. Il clima è diventato teso, davanti al susseguirsi di lettere minatorie atte a seminare inquietudine e paura, alimentando sospetto, diffidenza e allarme. Una spirale di violenza che, però, chiama tutti a fare la propria parte, a reagire. Il Comune attualmente è retto dal commissario prefettizio Sergio Raimondo e dal sub commissario Manuela Romano, ma a giugno tornerà alle urne per eleggere il nuovo Consiglio, benché molti spererebbero piuttosto in un prolungamento della gestione commissariale, ma la realtà giuridica impone un cambio.
«La situazione non è bella – evidenzia Raimondo – ma so che gli organi di polizia stanno seguendo il caso con molta attenzione. Personalmente sto lavorando con le associazioni per cercare di recuperare il senso dell’appartenenza, perché a prescindere da ciò che faremo noi, saranno loro a doversi riscattare». Intanto per l’8 marzo stanno organizzando una manifestazione antiviolenza promossa dai ragazzi del servizio civile.

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