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Processo ai narcos della provincia di Catanzaro, la Procura generale ha chiesto ventuno condanne

Procedimento d’appello scaturito dall'operazione Anteo

Aumentare le pene per 16 imputati e ribaltare quattro delle sette assoluzioni decise in primo grado. Queste in sintesi le richieste del sostituto procuratore generale nel processo d’appello scaturito dall’inchiesta Anteo, che ha colpito il traffico di droga nel Soveratese. In primo grado, al termine del processo con rito abbreviato, il gup decise 18 condanne e sette assoluzioni. Il giudice nella sua decisione aveva anche escluso la sussistenza del reato associativo. Per questo le pm della Dda Stefania Paparazzo e Debora Rizza hanno presentato appello sostenendo una «erronea valutazione delle prove acquisite, in alcuni casi del tutto trascurate. Dagli atti emerge chiaramente la prova dell’esistenza dell’associazione e del ruolo che ciascun imputato ha all’interno della stessa. Chiari i ruoli all’interno dell’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, caratterizzata dal vincolo che accomuna in modo durevole i promotori e i partecipanti, uniti dalla consapevolezza di operare nell’ambito di un’unica associazione».

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