
"Quando sono due i parroci colpiti e poiché alcune delle lettere di minacce non riguardano solo i parroci ma anche il vescovo, evidentemente si vuole colpire anche la diocesi e l’azione riformatrice portata avanti dal vescovo". A dirlo è il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo, in un'intervista rilasciata al quotidiano "Avvenire".
Falvo sostiene l'azione del vescovo Nostro
Falvo difende l'operato del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Attilio Nostro. "È una persona straordinaria. Gestire una diocesi così complessa come quella di Vibo Valentia per il territorio su cui opera, non è facile, ma ce la sta mettendo tutta, sta bene operando. E quando si opera bene e si intaccano certi interessi poi alla fine questo è il risultato".
Combattere l'omertà
Ma nel mirino di chi ha commesso questi gesti, oltre ai sacerdoti anche il commissario prefettizio insediatosi nell'autunno scorso dopo le dimissioni del sindaco Francesco Mazzeo (arrivate a seguito delle inchieste Maestrale-Carthago) e un'operatrice culturale. Falvo si sofferma su un aspetto importante: "Mi sarei aspettato, visto quello che sta accadendo, che qualche informazione ci arrivasse, perché è difficile che non si sappia o comunque non si possa ipotizzare qualcosa, in frazioni dove in genere qualcosa si sa. Invece nulla. È preoccupante che in una realtà così piccola non ci sia nessuno che parli".
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