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Sistema bibliotecario di Vibo a rischio: arriva anche lo sfratto

Il Sbv è sommerso da debiti (quasi 1 milione di euro) e dopo il diniego di sostegno da parte della Regione, arriva anche la batosta dall’Amministrazione comunale vibonese

Arriva lo sfratto del Sistema bibliotecario dalla sua sede storica di palazzo Santa Chiara. Il Comune di Vibo, con una missiva firmata dalla dirigente Adriana Teti, ha di fatto “messo alla porta” l’importante realtà culturale per inadempimento di convenzione.
Il Sistema bibliotecario, infatti, deve corrispondere 15mila euro all’anno al Comune di Vibo come canone di fitto dei locali di palazzo Santa Chiara, ma «ad oggi non sono pervenute né concrete proposte in merito a una sottoscrizione di una nuova convenzione, né tantomeno alcun pagamento».
Ragion per cui, si legge nella missiva: «Si procederà a predisporre ogni azione a tutela del Comune di Vibo Valentia». Che il Comune non fosse disposto a concedere gratuitamente la sede all’Ente bibliotecario si era evinto nella penultima assemblea dei sindaci, durante la quale la prima cittadina del capoluogo, Maria Limardo, aveva spiegato che almeno una somma simbolica deve essere corrisposta a titolo di locazione. Ma lo sfratto non era prospettato, soprattutto nell’imminenza.
La situazione, dunque, si aggrava: il Sbv è sommerso da debiti (quasi 1 milione di euro) e dopo il diniego di sostegno da parte della Regione, arriva anche la batosta dall’Amministrazione comunale vibonese ( e tutto questo senza dimenticare l’attenzione della magistratura sul Polo culturale). Inoltre, il 15 marzo scade la prorogatio del mandato del presidente uscente, Fabio Signoretta, per cui quest’ultimo non potrà più adottare alcun atto; non si riesce a eleggere un nuovo presidente perché nessun sindaco vuole – comprensibilmente – assumere la guida del Sistema bibliotecario senza sostegni regionali.
Nella riunione di martedì pomeriggio, l’assemblea dei sindaci ha deciso di affidarsi al comitato ristretto (composto dai primi cittadini Signoretta, Limardo, L’Andolina, Lampasi e Condello) per vagliare la situazione, che peggiora di giorno in giorno. Lo sconforto è palpabile: si affievoliscono le speranze di scongiurare la chiusura del polo bibliotecario.

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