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Mileto, la proroga alla commissione getta “ombre” sulle elezioni

Il termine del lavoro dei funzionari previsto dopo il voto. Il consigliere Caserta chiede un incontro al Prefetto

All’indomani della proroga di altri tre mesi alla commissione d’accesso inviata dal prefetto Grieco, per valutare eventuali infiltrazioni mafiose all’interno dell’Ente, guidato dal sindaco Giordano, in città nessuno si mostra sorpreso. Tale decisione d’altronde era nell’aria, in quanto questo tipo di indagine, piuttosto complessa, ha sempre richiesto ad ogni latitudine un prolungamento. Andrà, dunque, avanti fino all’11 giugno il lavoro del nucleo di indagine, presieduto dal viceprefetto Micucci, con il compito di passare a setaccio, appalti, concorsi, delibere e atti vari, prodotti, onde valutare eventuali ingerenze nella vita amministrativa della criminalità, alla luce anche della operazione Maestrale. Stando così le cose occorreranno ancora alcuni mesi, tra Prefettura e ministero dell’Interno, per decidere o meno se il Consiglio dovrà essere sciolto o meno.
Tempi lunghi che vanno oltre le ormai imminenti elezioni. Il che significa che a Mileto – dove a dire il vero non regna nessun clima elettorale – si andrà alle urne con il rischio di un possibile scioglimento a legislatura già iniziata.

Da qui oggi la presa di posizione del consigliere di minoranza Giulio Caserta, impegnato in questa fase nel movimento “Eppur si muove”, per il quale «la notizia della proroga pone rilevanti interrogativi sulla compatibilità cronologica degli adempimenti previsti dall’art. 143 con quelli elettorali. Infatti – rileva Caserta – la scansione temporale va, allo stato, necessariamente a coincidere con l’obbligo di presentazione delle candidature trenta giorni prima del prossimo turno elettorale dell’8/9 giugno».

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