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Catanzaro, Parco Romani emblema del declino

Viaggio nel mega edificio abbandonato del quartiere Sala. Dai progetti di decollo commerciale alla “caduta”

È come tuffarsi in uno scenario post-apocalittico. Entrare nel ventre di Parco Romani dà questa impressione. La gigantesca mole occupa ormai da quasi vent’anni una parte del quartiere Sala, alle pendici del centro storico. Avvolta nel degrado potrebbe quasi rappresentare l’emblema del declino avuto dal capoluogo nel corso degli anni. Il mega immobile sarebbe dovuto diventare un centro direzionale e commerciale, ma in realtà di quella vocazione resta soltanto un enorme contenitore ormai svuotato da ladri e vandali.
Il degrado appare quasi contagioso. È sufficiente osservare le condizioni della strada che porta all’adiacente parcheggio della funicolare o della passerella pedonale coperta, anch’essa devastata dall’incuria e dal tempo, ridotta a un tubo vuoto. Un insieme di incompiute, insomma, non tanto dal punto di vista strutturale quanto da quello del loro utilizzo, mai avvenuto.
Entrare in Parco Romani è come compiere un salto nel buio. Non c’è illuminazione, ovviamente, e per addentrarsi occorre disporre almeno di una torcia. I parcheggi sotterranei sono forse l’unica parte più o meno intatta, ma al livello inferiore la notte diventa movimentata, con bivacchi di persone senza fissa dimora o dedite ad attività illecite. Una terra di nessuno insomma.
L’unico modo per salire ai piani superiore sono le scale interne, gli ascensori sono fuori uso e rappresentano anche un pericolo in quanto le porte sono divelte ed entrarvi rischiando di cadere in basso non è così difficile. L’ingresso nell’area commerciale è di sicuro impatto: il controsoffitto è stato smantellato da tempo e da esso scendono le tubazioni dell’impianto di climatizzazione, ormai sbrindellate. Di impianti, cavi, tubi e pannelli di comando neanche a parlarne: tutto è stato saccheggiato negli anni; analogo discorso anche per gli infissi, dalle porte alle finestre.
Si cammina così tra fogliame, perché non ci sono porte o finestre e sterne a contenere gli agenti atmosferici, detriti di ogni genere. In alcuni casi anche su vetrine lasciate a terra dopo aver rimosso i telai.

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