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Denunciati tutti i lidi balneari di Soverato

Il blitz della Guardia costiera in uno stabilimento fa scattare l’esposto a carico degli altri

È caos nella città di Soverato dove, nella giornata di ieri, sono state denunciate alla Guardia costiera tutte le strutture balneari della cittadina. Da sfondo alla vicenda la confusione che regna sovrana nel rinnovo delle concessioni demaniali marittime scadute a dicembre, prorogate a Soverato da una delibera di consiglio comunale per tutto il 2024, poi bloccate da un ricorso alla stessa delibera al Tar e rimesse nuovamente in gioco da una delibera di giunta che fornisce gli atti di indirizzo per procedere fattivamente ai rinnovi a coloro i quali ne abbiano fatto richiesta per l’anno 2024.
Tutto mentre al Tar pende ancora il ricorso presentato per entrare nel merito del mancato rispetto della Bolkestein e soprattutto mentre nelle stesse ore in cui la giunta di Soverato era riunita per emanare la delibera che legittimasse le posizioni dei concessionari, uno di questi era sottoposto a un sopralluogo culminato con la segnalazione per occupazione abusiva di area demaniale.
L’unico ad aver subito la contestazione per gli articoli 1.161 e 54 del codice della navigazione, nonostante il principio teorico richiamato nei controlli, sia applicabile a tutte le concessioni demaniali marittime soveratesi e italiane. A sottolinearlo, rendendo nota la vicenda, l’avvocata Annalisa Pisano per nome e per conto della società il “Beerbante” denunciata dalla Guardia costiera per occupazione abusiva, insieme al titolare de “Il Gabbiano” detentore della concessione originaria da cui la sua era derivata.

Tutto inizia il 15 marzo scorso: «Con un preavviso contenuto, la Capitaneria di Porto - spiega l’avvocata Pisano - ci ha avvisato di un sopralluogo all’interno delle strutture il “Beerbante” e “il Gabbiano” per verificare la sussistenza o meno dei titoli concessori abilitanti a occupare le aree demaniali in questione. All’esito del sopralluogo è emerso che tali titoli non erano sussistenti in quanto il Comune di Soverato era in attesa di provvedere al rinnovo delle concessioni, perfezionando una procedura avviata con la delibera di consiglio che concedeva una proroga tecnica delle concessioni a dicembre 2024. La capitaneria ha provveduto a contestare a entrambi i titolari delle attività gli articoli 1.161 e 54 del codice della navigazione. Essendo scadute per legge le concessioni (e questo è un fatto notorio per tutta l’Italia) è chiaro che è impossibile per chi ha controllato non contestare il reato. Il punto della questione però è un altro: considerando che la vicenda si inserisce in un quadro confuso, forse sarebbe stato più opportuno imporre un congelamento delle posizioni in attesa di un intervento legislativo incisivo, capace di superare tutte le pronunce giurisprudenziali e quella granitica dell’adunanza del Consiglio di Stato del 2021, che attualmente detta i principi applicabili. Ci ha meravigliato che la verifica dei titoli concessori sia stata effettuata solo ed esclusivamente per le due strutture tra cui quella da me rappresentata e che non sia stata disposta in egual modo o “motu proprio” o su segnalazione, sugli altri concessionari uscenti che sono parimenti privi di titolo».

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