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Decreto sulla rete ospedaliera. A Lamezia crescono i timori per la sanità sul territorio

Le associazioni critiche sul Dca di Occhiuto. Audizioni nell’organismo del Consiglio che si occupa della materia. Cittadinanzattiva: «Quel documento vuole dire chiudere il presidio»

Da un lato l’amministrazione che col vicesindaco Bevilacqua cerca di rassicurare sottolineando che all’ospedale lametino non ci sarà nessuna chiusura di reparti; dall’alto lato Cittadinanzattiva che sta a palle incatenate contro il decreto: «La sanità a Lamezia – ha osservato infatti Felice Lentidoro – è orfana e l’ultimo Dca del governatore Occhiuto ne è la prova». «La parola “fine” di questo documento – ha rincarato – così come è redatto attualmente, è la chiusura dell’ospedale. Questa è l’ennesima offesa per la città e per l’intero comprensorio che conta un bacino di utenza di 150mila abitanti».
Il portavoce della sezione lametina di Cittadinanzattiva ieri mattina è stato audito dalla commissione consiliare Sanità guidata da Antonietta D’Amico. Al centro del dibattito il Dca 69 del 14 marzo scorso emesso dal governatore Occhiuto, in qualità di commissario ad acta della sanità, per riorganizzare la rete ospedaliera. Per Fiore Isabella, portavoce del Tribunale del malato, è fondamentale dare risposte alle criticità esistenti che sono tante: da quelle strutturali a quelle relazionali tra sanitari e pazienti. «Più che la distinzione fra hub e spoke – ha commentato Isabella – bisogna rendere i presidi sanitari efficienti, vicini ai territori, in grado di rispondere alle istanze della gente».
D’Amico ha fatto sapere che nei prossimi giorni la commissione incontrerà il commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, il generale Antonio Battistini, a cui verranno riferiti i resoconti delle audizioni che la commissione sta tenendo in questi giorni con le associazioni.

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