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L'omicidio De Masi a Soriano, l'appello della cugina: "Non è ammissibile non avere risposte"

Giuseppe De Masi fu ucciso il pomeriggio del 31 dicembre 2021. La parente Paola Siciliano è un fiume in piena: "Come fanno a dire che non c'è emergenza criminalità?"

È una cappa che non fa respirare. Altro che «non c’è emergenza criminalità». Dopo i cortei, i convegni e le conferenze stampa, ci sono le vittime. C’è il dolore, di chi resta. Paola Siciliano è un fiume in piena.
Suo cugino è morto. «Un omicidio senza colpevoli, consumatosi alle 17 del pomeriggio. Ma nessuno ha visto niente, nessuno sa niente e adesso sento dire da chi ci dovrebbe tutelare che non esiste emergenza. A Soriano l’emergenza c’è. E c’è il dolore – chiosa – di chi aspetta giustizia, di chi ha sempre creduto nella giustizia. Di chi non ha paura, di una famiglia spezzata, di due figli rimasti senza padre». Paola Siciliano è la cugina di Giuseppe De Masi, l’imprenditore 39enne, ucciso con quattro colpi di pistola, il 31 dicembre all’interno di una barberia a Soriano. «Un paese con tre entrate/uscite che potevano essere chiuse, un paese in cui non si muove foglia, ma dove resta il silenzio. Non è ammissibile – prosegue – che dopo due anni non ci sia stata alcuna risposta, tranne leggere un anno fa sui giornali dell’esecutore materiale. Ma è normale? All’avvocato hanno detto che c’erano indagini, nulla più, abbiamo letto – ripete – sui giornali». Da qui, l’amarezza e la rabbia per avere ascoltato nei giorni scorsi parlare le forze dell’ordine di «un’emergenza criminalità che non esiste, di sicurezza. E chi lo spiega ai due bambini rimasti senza padre che è così? Quando succedono queste cose il cuore si indurisce. Hanno ucciso un lavoratore e nessuno sa nulla. A Soriano – ripete ancora la Siciliano – va tutto bene?».

 

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