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Acquaro, grande emozione per la sesta edizione della Via Crucis vivente

Sono stati numerosi, nei giorni scorsi, dopocena, gli spettatori che, provenienti anche dai paesi limitrofi, ad Acquaro hanno assistito alla sesta edizione della Via Crucis vivente, organizzata dalla parrocchia guidata da don Rosario Lamari con la collaborazione dei giovani e delle associazioni cittadine (Pro Loco, Donn’Antuani e Mondo dei Bimbi) e la regia di Ferdinando Ierardo. Lo stesso che ha presentato l’opera invitando a viverla come un momento di preghiera, silenzio e riflessione. E così è stato, con l’aggiunta dell’emozione che in tanti hanno detto di aver provato nel rivivere le ultime ore della vita del Cristo, in parte recitate dai circa 60 attori che l’hanno messa in scena, e in parte raccontate dai lettori, che si sono alternati nel descrivere le dodici stazioni e tutte le scene della rappresentazione, accompagnate da musiche e suoni che hanno permesso ai partecipanti di immedesimarsi nella storia.

Partita davanti al sagrato della chiesa principale con il processo a Gesù di fronte a Pilato, la sua condanna a essere frustato e la liberazione di Barabba, a fronte del “Re dei Giudei”, così come si è dichiarato. Si parlava di suoni: quello delle frustate a Gesù; quello dello stridere delle catene dei ladroni e dello stesso sull’asfalto, durante il percorso; quello delle voci dei lettori, che magistralmente e realisticamente hanno raccontato ogni scena che non fosse recitata. Ultima, struggente, quella della crocefissione, con la madre, la Madonna, che si è rivolta al figlio in punto di morte consolandolo.

Ma ogni cuore di madre sa che a dover avere consolazione era anche lei, in un momento innaturale come la morte del proprio figlio. Struggenti, appassionanti e commoventi le ultime fasi, cui, col disturbo dei soli flash dei tanti che hanno scattato foto, tutti hanno assistito in religioso silenzio, ascoltando le parole dei lettori e riflettendo su esse. Come in ogni cosa c’è stato qualche piccolissimo intoppo, ma, nel complesso la rappresentazione è stata magnificamente eseguita. E ha portato a termine il proprio intento: far riflettere sugli aspetti di una fede che andrebbero ancor di più, oggi, cristallizzati e fatti oggetto di introspezione.  Per chi ci crede, ovviamente.

 

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