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Scarti tossici delle concerie, il Comune di Bucine parte civile nel processo contro aziende vicine alle cosche di Catanzaro

Il processo riguarda il traffico illecito di rifiuti relativo allo smaltimento di scarti tossici delle concerie e il coinvolgimento di aziende riconducibili a cosche di 'ndrangheta dell’area di Catanzaro

Il Comune di Bucine (Arezzo) si costituirà parte civile nell’udienza preliminare che si aprirà il 12 aprile davanti al tribunale di Firenze sull'inchiesta della Dda di Firenze per traffico illecito di rifiuti relativo allo smaltimento di scarti tossici delle concerie (il cosiddetto keu) e altri industriali e per il coinvolgimento di aziende riconducibili a cosche di 'ndrangheta dell’area di Catanzaro. Nel territorio comunale di Bucine ci sono siti inquinati scoperti dai carabinieri forestali nell’ambito delle indagini.

Il sindaco Nicola Benini spiega che «l'obiettivo del Comune è ottenere il risarcimento di tutti i danni morali e materiali nei confronti di coloro che saranno riconosciuti responsabili" ricordando che «dall’inizio della vicenda l’amministrazione comunale si è mossa per avere nel più breve tempo possibile la messa in sicurezza dei siti inquinati e la loro definitiva bonifica. È un percorso complesso che sta procedendo nella giusta direzione».

«Bucine e tutta la collettività - aggiunge - in questa vicenda sono chiaramente parte lesa, sia per i danni ambientali, che morali e di immagine, vista anche la vocazione turistica del nostro territorio. La costituzione come parte civile è doverosa e necessaria, nei confronti di tutti i soggetti coinvolti». La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 persone e sei società.

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