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Davoli, nella palazzine confiscate ai clan sorgeranno alloggi per bisognosi

La Giunta ha approvato il progetto per i tre fabbricati di località Tigani. Verrà utilizzato un finanziamento (1,1 milioni di euro) del Pnrr

Da beni appartenuti alla ’ndrangheta ad alloggi destinati ai nuclei familiari più deboli e disagiati: è la parabola dei tre immobili confiscati alla criminalità organizzata che nel 2017 il Comune di Davoli ha ricevuto dalla Prefettura di Catanzaro.
I tre fabbricati, siti in località Tigani, sono gli scheletri di tre villette ancora in costruzione confiscate nell’ambito dell’operazione Freevillage, condotta nel 2009 dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Dda di Catanzaro, che portò all’arresto di cinque persone, fra cui il presunto boss Mario Mongiardo, ritenuto responsabile di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni della società Iperclub di Roma, proprietaria di 120 appartamenti nel villaggio Sant’Andrea a Sant’Andrea dello Ionio, e della società Fram Groop di Taranto che provvedeva a reclutare il personale da impiegare nella struttura turistica.
L’ufficio tecnico del Comune di Davoli ha avviato l’iter per l’affidamento dei lavori di recupero e completamento dei tre immobili per la realizzazione di alloggi e servizi abitativi a favore di categorie fragili sia per ragioni sociali che per ragioni economiche. La Giunta comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Papaleo, ha approvato il progetto esecutivo dei lavori, la cui realizzazione è stata inserita anche nel programma triennale delle opere pubbliche 2023-2025. Il progetto esecutivo prevede una spesa di un milione e 330mila euro per il completamento dei tre fabbricati, di cui 990mila euro per i lavori e la restante parte come somma a disposizione dell’amministrazione.

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